L’uomo espressione di un ordinato genoma.

Così dice la scienza.

Ma lui, aveva capito che c’era dell’altro.

C’entravano dei puntini.

Di vario colore, intensità e dimensione.

Stava già giocando da tempo, ma non lo sapeva.

Viveva e segnava puntini al suo tavolo da gioco.

Belli, brutti, inutili, da ricordare, altri da dimenticare.

10 ottobre 2017.

Un puntino lasciò un segno rosso sul suo tavolo da gioco.

Più grosso degli altri, quasi da spazzarli via tutti.

Fu nel tubo della TAC, in quel pronto soccorso, che chiuse gli occhi e vide il suo tavolo da gioco.

Per la prima volta.

Linee bianche, come fili di lana, iniziavano a collegare i puntini sulla mappa.

Profumi, odori, gioie, dolori, passioni, incontri, lutti ed emozioni.

Tutti tra loro connessi.

Non ce ne era uno fuori posto.

Tutto aveva ora un nuovo senso.

Il senso del suo genoma a puntini.


Foto e testi di Andrea Dell'Orto

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